GHERARDO COLOMBO E LELLA COSTA
“LIBERTA’, REGOLE E TRASGRESSIONI”
Palazzo della Gran Guardia – Verona
19 ottobre 2015
Saluti Finali
Avv.to Sabrina De Santi
Per salutarci in meno di una manciata di minuti riepiloghiamo, come in una tavola sinottica, il messaggio dei nostri relatori.
Abbiamo parlato di libertà, di regole e di trasgressioni in relazione al nostro stare insieme
Abbiamo escluso che libertà sia fare ciò che si vuole secondo un arbitrio senza confini: sarebbe una dittatura.
La libertà è figlia del pensiero e tanto più un uomo è capace di pensare, mettendo a punto dei metodi per fare le cose, conoscendo, verificando i propri dubbi, non accettando risposte preconfezionate per quanto autorevoli, tanto più è ampia la sua libertà di scegliere.
Abbiamo poi messo a confronto libertà e regole dello stare insieme riflettendo sul fatto che le regole non sono un limite, ma piuttosto, riempiono di contenuti concreti la nostra libertà di esseri limitati (o meglio con cornice). Le regole servono a far funzionare le cose: a cosa varrebbe il diritto di spostarsi da un paese all’altro senza che sia stabilito l’orario dei treni ?
La nostra carta costituzionale, che contiene il patto fondativo del nostro stare insieme, le regole più importanti, nasce alla luce di un’esperienza tremenda: la seconda guerra mondiale che ha lasciato sul campo di battaglia 55 milioni di morti, lo sterminio programmato di milioni di esseri umani e la bomba atomica.
L’Italia di allora ha deciso che mai più avrebbe permesso che qualcuno potesse mandare a morire altri o togliere loro la dignità di essere umano.
La nostra costituzione preconizza quindi una società orizzontale dove tutti i cittadini hanno pari dignità, pari diritti e pari doveri e dove tutti hanno le stesse opportunità.
Sotto altro aspetto abbiamo visto però che per alcuni versi vi sono diritti che non sono presidiati da regole e che quando ci sono troppe regole queste rischiano di essere incoerenti con lo scopo.
Per esempio: che senso ha il diritto al lavoro se poi la macchina burocratica soffoca qualunque iniziativa e rende impossibile di fatto ciò che afferma in diritto?
Ecco quindi che noi cittadini siamo chiamati in prima persona a rispettare la carta costituzionale e a farla rispettare sorvegliando la qualità delle regole e della democrazia e continuando a condividere le regole del nostro stare insieme.
Ma a questo punto ci siamo chiesti se è giusto rispettare regole ingiuste.
Trasgredire si può, ha detto Gherardo Colombo, ma a patto che:
1) si tratti di norme che incidono su valori fondamentali;
2) Violare quelle norme sia l’unica strada percorribile per cambiarle;
3) ci si assuma la responsabilità della trasgressione;
4) si utilizzino mezzi coerenti con lo scopo e quindi mai la violenza.
Di questo abbiamo ragionato grazie all’associazione sulle Regole, fondata da Gherardo Colombo, insieme a Lella Costa, alla nostra associazione prospettiva famiglia e ad AIAF. Possiamo solo augurarci che la riflessione continui a casa, nelle scuole e nei luoghi di lavoro perché sentendoci coinvolti possiamo condividere idee e promuovere azioni che salvaguardino e valorizzino i diritti di libertà e uguaglianza contenuti nella nostra costituzione.