ANNIVERSARIO. Incontro nel giorno in cui il grafico di Negrar, ucciso il 1° maggio 2008, avrebbe compiuto 36 anni
La mamma: «Credo nella necessità di educare i giovani alla tolleranza e al rispetto»
Nicola Tommasoli avrebbe appena compiuto 36 anni. La sua vita, invece, si spezzò la notte del primo maggio 2008, davanti a Porta Leoni, dove fu picchiato da un gruppetto di giovani. Triste storia che ben si conosce. Ma che rischierebbe di scomparire sotto la polvere della routine, se non esistesse una rete di persone a ricordarla. Ricordare, non per vendetta, ma per far scaturire dalla tragedia almeno l’insegnamento.
Lo hanno fatto, l’altra sera in Borgo Santa Croce, i genitori di Nicola, Luca e Maria Annunziata Tommasoli, con i volontari delle associazioni Prospettiva Famiglia e Madri insieme per una Verona civile, e con alcuni rappresentanti del Comune, fra cui l’assessore al decentramento Antonio Lella e il presidente della sesta circoscrizione, Mauro Spada.
Quel centro civico in piazza Zagata che dal 2010 porta il nome di Nicola Tommasoli si è riempito di cittadini e di tanti studenti degli istituti Copernico e Pasoli. Poesie, fotografie, intermezzi musicali e riflessioni sul tema della legalità hanno fatto da filo conduttore alla serata, per celebrare il «compleanno» di Nicola (26 settembre). E soprattutto per imprimere nella mente dei ragazzi il valore del rispetto reciproco.
«Dopo la morte di Nicola, io e mio marito avevamo due possibilità», ha spiegato Maria Annunziata. «Chiuderci nel nostro dolore, oppure scuoterci e aprirci al dialogo. Abbiamo scelto quest’ultima strada, pensando così di trarre il bene dal male. Da ex insegnante, credo molto nelle potenzialità educative della scuola e di eventi come questo».
I tempi dell’incontro sono stati scanditi dagli interventi di Daniela Galletta di Prospettiva Famiglia, Silvia Pasquetto dell’Istituto storico per la Resistenza e l’età contemporanea, Chiara Stella e Rosa Rizzi delle Madri, don Marco Campedelli, parroco di San Nicolò all’Arena, dello psicologo Michele Dal Bo, e degli stessi studenti e musicisti. Galletta ha ricordato che Prospettiva Famiglia, d’accordo con i coniugi Tommasoli, ha istituito tre concorsi, rispettivamente per scuole elementari, medie e superiori. Agli alunni si chiede di inviare elaborati sotto qualsiasi forma (dipinti, scritti, video) sul tema della tolleranza e accoglienza. I migliori verranno premiati con cento euro: soldi da utilizzare per l’acquisto di materiale didattico.
«Cento euro possono sembrare una cifra irrisoria rispetto ai grandi bisogni degli istituti», ha detto Galletta. «Ma la nostra onlus, che si sostiene solo con il volontariato, vuole mettere ugualmente questa goccia nel mare, convita che agli insegnanti sarà comunque utile».
Don Campedelli ha lanciato un appello affinché vengano aperti, anche in orari non convenzionali come la sera, «gli spazi immensi di parrocchie e istituti religiosi, le scuole, le biblioteche. Ai ragazzi servono luoghi sani di incontro. Si trasformino i luoghi degradati in centri di idee, il quartiere di Veronetta e il carcere di Montorio in laboratori di ascolto dell’altro».
L.CO.