GHERARDO COLOMBO E LELLA COSTA
“LIBERTA’, REGOLE E TRASGRESSIONI”
Palazzo della Gran Guardia – Verona
19 ottobre 2015
Presentazione
Dott.ssa Stefania Zivelonghi
La serata di oggi costituisce per PF una sorta di “evento primo” perché per la prima volta la nostra proposta di riflessione è rivolta non solo al mondo della scuola e ai suoi protagonisti – studenti, docenti e genitori – ma all’intera cittadinanza, come dimostrano la scelta della sede, l’orario e gli inviti espressamente fatti, tra gli altri, agli Ordini professionali e a esponenti di Confindustria, mondo al quale alcuni di noi appartengono.
Troppo spesso ormai percepiamo, nelle varie espressioni del vivere civile – nella aziende, tra colleghi, nelle discussioni tra amici – la sensazione che l’essere dentro le regole sia ormai inutile, la rassegnazione che ciò non solo non costituisca un valore, ma che al contrario rappresenti un aggravio rispetto al raggiungimento di obiettivi immediati.
Pur consapevoli che il contesto normativo attuale sia per taluni aspetti confuso, di difficile interpretazione, mutevole ed estremamente burocratizzato, a questa visione negativa della legalità noi non intendiamo cedere.
L’intento che ci proponiamo, con questa e altre iniziative, è rivolgerci alla “parte buona” della città, far emergere l’enorme potenziale positivo esistente, contribuire alla formazione di una cultura di legalità che se da un lato riconosce la valenza del rispetto delle regole, dall’altro deve, e sottolineo deve, esigere tale rispetto anche e soprattutto da parte di chi ci rappresenta all’interno delle istituzioni. Gli italiani, e qui cito Gherardo Colombo, troppo spesso ormai si rapportano al potere e alle istituzioni più come sudditi che come cittadini, preferendo chiedere favori piuttosto che esercitare diritti. Dobbiamo recuperare il senso dell’indignazione e del rifiuto dell’illegalità per non esserne, più o meno consapevolmente, complici. Dobbiamo, dunque, scegliere da che parte stare. L’indifferenza e l’individualismo sono atteggiamenti che la nostra società, anche nelle sue espressioni quotidiane, non si può più permettere, che ci piaccia o meno. Non trascuriamo infine il grande potere che ha l’opinione pubblica: ripensando alle grandi indagini del passato non possiamo ricordare come esse si siano avviate, fermate o concluse in concomitanza anche con il movimento dell’opinione pubblica. Dunque, le cose si possono ancora cambiare.
Ce lo ricorda anche Papa Francesco, che nel discorso del 12 settembre scorso al personale della Banca di Credito Cooperativo di Roma ha detto: “A voi è chiesto non solo di essere onesti – questo è normale – ma di diffondere e radicare l’onestà”.
Su questa strada di sensibilizzazione alla legalità e alla cittadinanza consapevole si è posta da tempo PF e su questa strada intende proseguire, con l’aiuto e il supporto di quanti, condividendone gli scopi, intendano a ciò dedicare una piccola parte del loro tempo e delle loro capacità.
Venendo ora ai protagonisti della serata, solo due parole di introduzione.
Su Gherardo Colombo non credo necessario dire molto. Magistrato, giudice, pubblico ministero presso la procura di Milano e infine giudice di Cassazione. Ha condotto o collaborato ad alcune tra le principali inchieste della storia della Repubblica: la scoperta della Loggia P2, l’omicidio Ambrosoli, i cosiddetti fondi neri dell’IRI, Mani Pulite, i processi IMI-SIR, Lodo Mondadori e SME. Nel 2007 lascia la magistratura 14 anni prima del termine del suo mandato, fonda l’associazione Sulleregole e si dedica con impressionate dedizione alla formazione dei ragazzi, girando l’Italia e incontrandone da 40.000 ai 50.000 l’anno. E’ inoltre autore di numerosi libri e saggi tra i quali “Sulle regole” “Farla franca: la legge è uguale per tutti?”, “Lettera a un figlio su Mani Pulite” , “Il perdono responsabile. Perché il carcere non serve a nulla”.
Con lui stasera, Lella Costa, attrice di teatro di grandissimo talento. Chiunque abbia avuto la fortuna di vederla recitare in uno dei suoi monologhi non può non aver notato come da sola, senza luci, scenografie, costumi, riempia completamente il palcoscenico. “Solo” con la sua presenza, la sua gestualità e la sua mimica. Fa un uso straordinario della parola, modellando suoni, inflessioni, ritmo e traendone un colore che fin dalle prime battute coinvolge e travolge lo spettatore.
Ha una seconda grande qualità: è una donna, con tutta la complessità, la varietà e la versatilità del genere femminile, che le consente di vivere pienamente svariati ruoli. Tra questi, e vengo alla sua terza grande qualità, un forte impegno civile, per il quale, tra l’altro, un noto politico italiano nel corso di un’intervista, ha detto che vive “in un mondo che non c’è”. A noi, quel mondo, piace molto.
Perché questa sera, insieme, Gherardo Colombo e Lella Costa? Per svariate ragioni. Tra queste, una su tutte: utilizzano strumenti espressivi diversi, operano in ambiti diversi, hanno anche prospettive diverse, e per noi la diversità è una ricchezza e una risorsa. Di questo, magari, parleremo in un’altra serata.